Tra Umbria e Toscana. Una terra di confine.

Scritto il 29/05/2020
da Lorenzo Berna


Impossibile pensare che un viaggiatore attento possa rimanere insensibile, transitando nelle immediate vicinanze di Chiusi al cartello turistico che recita: “Torri di Beccati Questo e Beccati Quest’Altro”, le strane denominazioni che, ad una prima impressione, potrebbero far pensare di essere state utilizzate per la prima in tempi molto recenti per identificare le due torri, risultano risalire invece al periodo di costruzione dei due fortilizi militari nel chiaro intento di irridere l'avversario.
La prima torre ad essere costruita è stata quella oggi situata in territorio Toscano, intorno al 1279, quando i guelfi vittoriosi sulla controparte ghibellina eressero la piccola torre dotandola dello sbeffeggiante nome, simbolo per molti anni del loro dominio sui territori della palude; non passerà molto tempo per vedere sorgere poco lontano e per mano perugina la torre di "beccati quest'altro" nel chiaro intento di riparare all'affronto subito.
La Valdichiana è un luogo con una storia molto particolare, un contesto territoriale quasi unico che ha visto il continuo confronto tra le forze della natura e il lavoro dell’uomo.
Un tempo fertile e rigogliosa oltre che generosa verso le popolazioni Etrusche che la abitavano e sfruttavano la fertilità indotta dal fiume Clanis che vi scorreva, vide poi la sconsiderata manipolazione romana che nel tentativo di regolare le piene del Tevere controllando la portata degli affluenti costruirono dighe per limitare la portata dei detti fiumi.
Il Clanis non più in grado di far defluire le sue acque ruppe gli argini ed invase la vallata formando una ampia area paludosa ben presto diventata malsana.
Durante tutto il medioevo la palude consolidò il suo terribile potere risultando ampiamente pericolosa per le popolazioni che abitavano le colline circostanti e per chi doveva attraversarne i territori in balia della terribile zanzara anofele e la malaria da lei trasmessa.
In questo contesto crebbe comunque l’importanza dei territori della chiana spesso teatro di scontri violenti tra le signorie per assumerne il controllo, prima terreno di contesa tra Firenze, Arezzo, Siena e Perugia, poi dominio Fiorentino dopo un breve tentativo di conquista da parte di Siena, ad iniziare dal 1554 per poi diventare infine parte del Granducato di Toscana.
Non furono in realtà molti gli eventi bellici ai quali le due torri offrirono contributo, ben più costante invece il loro utilizzo come stazioni di Gabella, la riscossione cioè dei tributi al tempo necessari al transito.
Nonostante le indiscutibili doti degli incaricati, tra cui Galileo Galilei ed Evangelista Torricelli, la bonifica della piana più volte tentata avrà successo solo ad iniziare dal 1788 sotto il regno dei Lorena e di quel Leopoldo che avrebbe dato il via anche alla bonifica, ben più impegnativa, della Maremma conclusasi solo molti anni più tardi, intorno al 1950.