Orvieto. La città alta e strana.

Scritto il 03/06/2020
da Lorenzo Berna


Orvieto è stata definita “la città alta e strana“ ed è facile capire perché, osservandola da lontano, soprattutto di notte, quando sembra sospesa nel cielo mentre di giorno, appare appena appoggiata alle nuvole.

Piccolo scrigno di arte, è famosa nel mondo soprattutto per il Duomo, meraviglia dell’architettura gotica europea, il Pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria idraulica e le sue preziose memorie etrusche.
Piccola, ordinata, accogliente, Orvieto è una meta imperdibile.
Le testimonianze archeologiche raccolte nel Museo Faina, posto proprio al meraviglioso duomo cittadino, ricordano la storia antica di Orvieto, identificata dopo molte incertezze e polemiche tra etruscologi, nella città di Velzna, una delle dodici città-stato etrusche.
Denominata dai romani "Volsinii" sorgeva nei pressi di un famoso santuario etrusco, Fanum Voltumnae, meta ogni anno degli abitanti dell'Etruria che vi confluivano per celebrare riti religiosi, giochi e manifestazioni.
La città ebbe, dall'VIII al VI secolo a.C., un notevole sviluppo economico, di cui beneficiavano principalmente ricche famiglie in un regime fortemente oligarchico, e un incremento demografico che, nella composizione della popolazione, mostra l'apertura ad una città multietnica; di tutto ciò si ha riscontro dai resti della città sulla rupe e principalmente dalle vicine necropoli.
La città raggiunse il massimo splendore tra il VI e il IV secolo a.C., diventando un fiorente centro commerciale e artistico, con una supremazia militare garantita dalla sua posizione strategica che le dava l'aspetto di una fortezza naturale.